Si sentono traditi i residenti del quartiere San Paolo a Vasto, in provincia di Chieti. “Uno scempio”: così si legge sui commenti social di utenti che criticano l’abbattimento di una fila di grossi pini domestici commissionato dall’amministrazione comunale per riqualificare l’area antistante la chiesa di San Paolo Apostolo.
“L’abbattimento di alcuni pini si è reso necessario perché si tratta di alberi che hanno radici orizzontali e non verticali che stanno creando problemi ad automobilisti, pedoni e disabili”, è la replica del sindaco, Francesco Menna, alle prime vigorose proteste dei residenti, il quale ha poi promesso che “al posto dei pini pianteremo altri alberi”.
Al sit in dei residenti organizzato subito dopo il primo taglio, e dopo un’interpellanza, è seguita una temporanea sospensione delle operazioni di abbattimento dei restanti 7 alberi. Una sorta di ‘tregua’ al fine di studiare proposte alternative a una riqualificazione che, a conti fatti, non si dimostrava affatto necessaria.
La notizia dello stop all’abbattimento riportata anche dai media locali come Vastoweb.com faceva ben sperare. Per una volta una mobilitazione popolare sembrava avere il lieto fine. Solo due ore dopo, però, arriva una doccia fredda con la notizia del taglio degli alberi. “Vigliaccamente, alle nostre spalle – è l’amara considerazione generale ben sintetizzata in questa frase di Francesco Sacchetti nel suo blog – sono a dir poco folli e anacronistiche simili operazioni di ‘riqualificazione’ se inquadrate nel contesto della crisi climatica attuale”.
Il percorso dell’avvenimento è stato seguito passo passo da Zonalocale: articolo 1, articolo 2 e articolo 3
Gli articoli di Vastoweb.com e FrancoSacchetti.blogspot.com