“In piena emergenza Covid-19, con grandissimo stupore, gli abitanti di Montegiordano Marina, nell’Alto Jonio cosentino, hanno assistito all’abbattimento di tutti i pini domestici del lungomare e nella pineta nei pressi del bocciodromo e del campo da tennis.
Questa la denuncia dell’avv. Carlo Salvo portavoce dell’indignazione collettiva per tale scempio: “In un Comune da sempre attento alla tutela dell’ambiente, l’abbattimento degli alberi ha rappresentato un atto da condannare. Non vi è giustificazione al cospetto di una comunità che ha sempre goduto delle bellezze naturali del piccolo borgo marinaro, del suo lungomare e dei suoi numerosissimi pini che caratterizzavano la passeggiata e costituivano quel polmone d’ossigeno indispensabile alla vita degli esseri viventi.”
Dinanzi a 115 monconi su una spianata di asfalto, non paiono convincere le rassicurazioni del sindaco Rocco Introcaso: “Tra le cause principali dell’abbattimento sono state individuate le scorrette potature fai da te avvenute negli anni passati che di fatto hanno squilibrato le alte piante rendendole pericolose. Prima di assumere una tale e per noi dolorosa decisione, abbiamo richiesto pareri agli enti preposti.” Non sembrano convincere neppure la lettura degli atti amministrativi, la loro disposizione cronologica e le cifre riportate.
Il Comitato alberi verdi esprime “sdegno e disapprovazione. Una strage di alberi inaudita. In piena quarantena, si è proceduto a compiere un atto gravissimo e incomprensibile, di certo non compreso tra le attività di salvaguardia della salute previste dai decreti governativi. Inoltre, il verde urbano svolge un’opera di purificazione dell’aria, intercettando, tra l’altro, il particolato fine e ultra fine che diverse fonti scientifiche ritengono possa fungere da trasportatore per virus.”
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